GRAN PREMIO D’ITALIA FORMULA UNO
AUTODROMO NAZIONALE MONZA – 2 SETTEMBRE 2023
In occasione del Gran premio d’Italia di Formula Uno 2023 (31 agosto – 3 settembre), Alfa Romeo ha presentato la nuova “fuoriserie” 33 Stradale, ispirata al modello storico che fu presentato proprio all’Autodromo Nazionale Monza il 31 agosto 1967 in occasione del GP di quell’anno.
E’ il ritorno di un’icona leggendaria degli anni Sessanta, da molti reputata tra le auto più belle di sempre e derivata direttamente dal telaio e dalla meccanica dalla Tipo 33/2 “Periscopica” che fu protagonista del motorsport mondiale e che diede inizio all’epopea di vittorie e successi del Marchio Sportivo Alfa Romeo nelle competizioni mondiali con i successivi Prototipi 33.
Dopo la presentazione presso il Museo Storico di Arese, la nuova 33 Stradale è scesa in pista nel “Tempio della Velocità”, guidata dal pilota di F1 Valtteri Bottas affiancato dal compagno di squadra Guanyu Zhou, alla presenza del CEO di Alfa Romeo, J.P. Imparato, del Team Representative dell’Alfa Romeo F1, Alessandro Alunni Bravi, l’ Amministratore Delegato della Formula 1, Stefano Domenicali, e tutto il team di progettazione della vettura capitanato da Cristiano Fiorio e dal designer Alejandro Mesonero-Romanos.
Le leggende trovano la loro identità nella storia e la Scuderia del Portello in occasione di questa memorabile preview mondiale ha dato un importante contributo schierando accanto alla nuova 33 Stradale le storiche Alfa Romeo Tipo 33 del suo “Museo Dinamico”; tra queste proprio la 33/2 001 “Flèron” o “Periscopica” del 1967, madre della 33 Stradale e di tutte le Tipo 33, e la 33TT3 001 del 1971, nata per la Targa Florio e successivamente protagonista sui circuiti più prestigiosi del mondo in quell’epoca.
Raccontiamo la storia di queste due straordianarie Tipo 33 storiche e della neonata 33 Stradale.
L’ALFA ROMEO TIPO 33/2 001 “PERISCOPICA” o “FLÈRON” DEL 1967:
LE ORIGINI DEL MITO
La 33 Stradale del 1967 deriva direttamente dalla Tipo 33/2 “Periscopica”.
Il progetto 33 segna il ritorno di Alfa Romeo alle competizioni, guidato dall’allora Presidente del marchio Giuseppe Eugenio Luraghi e dall’ Ing. Carlo Chiti di Autodelta, il neonato reparto corse.
Per l’esordio viene scelta la cronoscalata di Fléron, vicino a Liegi; a guidare l’auto è il capo-collaudatore dell’Autodelta, Teodoro Zeccoli. È il 12 marzo 1967: la 33 entra nel mondo delle competizioni e vince subito. È la prima di una lunga serie di successi sui circuiti più prestigiosi che la porterà sul tetto del mondo, con le vittorie nel Campionato Marche del ‘75 e del ‘77.
E’ considerata la “madre della 33 Stradale”.
Sull’onda dell’entusiasmo sportivo, Alfa Romeo decide di produrre la 33 in piccolissima serie per i privati, una “fuoriserie” che combinasse le prestazioni della Tipo 33 da competizione con il comfort e la guidabilità adatte all’uso quotidiano. Il design venne affidato a Franco Scaglione.
La 33/2 001 “Periscopica” che vinse a Fléron ha partecipato poi ad altre competizioni come la Targa Florio, la 12 Ore di Sebring, la Palermo-Monte Pellegrino, Mugello, Vallelunga e la 1000 Km del Nürburgring.
È stata acquistata parzialmente smontata in Alfa Romeo presso la sede dell’Autodelta a Settimo Milanese nel 1986 ed è entrata a far parte del Museo Dinamico Alfa Romeo storiche da competizione della Scuderia del Portello. Certificata da Carlo Chiti, con un documento depositato presso il Centro Documentazione dell’Archivio storico Alfa Romeo, è uno dei tre esemplari attualmente esistenti.
Il motore 2 litri da 8 cilindri, della potenza di 270 cavalli, è stato preparato da Carlo Facetti, all’epoca pilota e collaudatore Autodelta. Il suo telaio tubolare innovativo in lega leggera ad H con fusioni in magnesio è stato realizzato dalla Campagnolo di Vicenza.
Da sempre considerata un capolavoro di ingegneria del peso di circa 580 kg, la Scuderia del Portello l’ha riportata in pista nel 2000; da allora è stata ospite per show dinamici negli eventi più prestigiosi d’Europa come la 24 Ore di Le Mans.
Lord March (attualmente Duke of Richmond), patron di Goodwood, ha voluto ospitare questa vettura in diverse edizioni del “Goodwood Festival of Speed” e del “Goodwood Revival”.
Durante la rievocazione della Targa Florio nel 2001, i piloti che la pilotarono negli anni Sessanta hanno autografato la vettura con grande entusiasmo confermandone l’autenticità (Carlo Facetti, Arturo Merzario, Nino Vaccarella e Nanni Galli) e nel 2013 in occasione del “50° Autodelta” a Monza lo stesso Teodoro Zeccoli emozionato vi salì nuovamente a bordo, così come fece poi a Imola nel 2017 in occasione dei 50 anni della vettura.
Anche la rock star Brian Johnson degli AC/DC nel 2015 ha scelto di dedicarle un servizio all’interno del suo noto programma televisivo in onda su Discovery Channel.
Perfettamente marciante, negli ultimi anni è scesa in pista a Zandvoort e ad Assen per lo “Spettacolo Sportivo Alfa Romeo”, a Imola per l’ “Historic Minardi Day”, a Goodwood per il “Festival of Speed”, a Monza per la “Coppa Intereuropa” e i grandi raduni internazionali dei Club Alfa Romeo organizzati dalla Scuderia del Portello; in ultimo, nuovamente nel “Tempio della Velocità”, ad accompagnare la presentazione della nuova 33 Stradale.
L’ALFA ROMEO TIPO 33TT3 001 DEL 1971:
DALLA TARGA FLORIO AI TRIONFI MONDIALI
L’Alfa Romeo Tipo 33TT3 del 1971 è il primo prototipo traliccio dell’Autodelta creato dopo la precedente versione con il telaio scatolato.
La vettura è nata come esperimento a passo corto ed è stata presentata in occasione della Targa Florio del 1971, per contrastare le piccole Porsche 908/03 che avevano dominato l’edizione dell’anno prima.
È stata usata da Rolf Stommelen, Nino Vaccarella, Carlo Facetti e Teodoro Zeccoli durante i test della gara siciliana, poi in gara hanno corso con la versione che usavano regolarmente in quella stagione, con il telaio scatolato, vincendo la Targa con Vaccarella/Hezemans.
Questo prototipo, il primo costruito in questa versione con il telaio 001, dopi i test a Balocco e Vallelunga anche con Gian Luigi Picchi, è poi stato portato in gara nel 1971 da Henri Pescarolo e Rolf Stommelen a Montlhery e da Teodoro Zeccoli e Carlo Facetti alla 1000 Km del Nürburgring.
Da questa vettura è nato il prototipo che ha poi corso nelle stagioni dal 1972 al 1975, con un passo più lungo, i radiatori sistemati in una posizione più bassa e la parte posteriore con una differente aerodinamica. Ha anche un posto guida più raccolto ed i quattro fari anteriori.
Dopo il 1971 rimase in Autodelta dove fu acquistata nel 1986 a seguito della chiusura della sede storica di Settimo Milanese, entrando a far parte del Museo Dinamico Alfa Romeo storiche da competizione della Scuderia del Portello (insieme alla Tipo 33/2 “Fléron”).
Certificata anche questa da Carlo Chiti il 26 novembre del 1986 e dotata di tutti i suoi pezzi di ricambio per ricostruirla, la Scuderia del Portello l’ha restaurata e preparata nuovamente per riportarla in pista.
Tra i diversi tipi di cambio previsti a seconda delle competizioni, monta quello Alfa Romeo usato originariamente durante i test a cinque rapporti. Il differenziale è in coda alla scatola cambio per concentrare le masse all’interno del passo della vettura e non avere ulteriore peso a sbalzo.
Il motore 2.998 di cilindrata da 400 cavalli di potenza è costituito da 8 cilindri a “V” di 90°.
Sulla macchina sono riportati tutti gli autografi dei piloti che l’hanno guidata e riconosciuta: Teodoro Zeccoli, Rolf Stommelen, Carlo Facetti, Arturo Merzario, Nino Vaccarella e Nanni Galli.
Il patron di Goodwood ha voluto ospitare questa vettura in diverse edizioni del “Goodwood Festival of Speed” e del “Goodwood Revival”.
Ha corso a Portimao e a Dijon-Prenois nelle gare “classic” organizzate da Peter Auto e ha preso parte più volte alla “Coppa Intereuropa” a Monza pilotata da Arturo Merzario, a Le Mans Classic, all’ “Historic Minardi Day” a Imola e allo “Spettacolo Sportivo Alfa Romeo” a Zandvoort – per citare solo alcune delle sue presenze più importanti.
Nel 2015 è stata esposta all’ EXPO di Milano per l’inaugurazione del Padiglione di Regione Lombardia.
Insieme alla Tipo 33/2 “Fléron” è stata protagonista indiscussa per le celebrazioni dei “60 anni dell’Autodelta e del Centenario del Quadrifoglio”, in particolare all’Autodromo Nazionale Monza per il grande evento organizzato dalla Scuderia del Portello in collaborazione con il Registro Italiano Alfa Romeo durante l’”ACI Storico Festival 2023”; in ultimo, nuovamente nel “Tempio della Velocità”, ad accompagnare la presentazione della nuova 33 Stradale.
LA NUOVA ALFA ROMEO 33 STRADALE…E LA STORIA CONTINUA!
La nuova 33 Stradale nasce nella neonata “Bottega” Alfa Romeo dove designer, ingegneri e storici del marchio hanno prima ascoltato i potenziali acquirenti per poi realizzarla insieme, esattamente come avveniva nelle botteghe artigianali rinascimentali o nelle officine dei famosi carrozzieri italiani negli anni Sessanta.
Frutto del Centro Stile Alfa Romeo e sviluppata presso la Carrozzeria Touring Superleggera, la nuova 33 Stradale si ispira al modello storico del 1967 arricchendo la sua bellezza scultorea con alcuni elementi di design del nuovo linguaggio stilistico di Alfa Romeo.
Gli esterni sono caratterizzati da un perfetto equilibrio tra proporzioni, volumi e trattamento delle superfici, rappresentando l’epitome della “bellezza necessaria” di Alfa Romeo. La parte frontale presenta un volume possente e muscoloso, su cui spicca l’iconico scudetto e gruppi ottici dalla forma complessa su base ellittica. La linea laterale è dinamica e slanciata, con porte ad apertura “elitra” e due ampie prese d’aria laterali. Il corpo vettura è proiettato in avanti, con superfici modellate secondo i criteri tipici dell’espressione formale Alfa Romeo. Il posteriore “brutale” è bilanciato dal frontale sinuoso e l’altezza massima non si trova all’altezza del parabrezza, come su qualsiasi altra vettura sportiva, ma al centro del tetto. In particolare, la zona posteriore esprime la forza della vettura grazie alla coda tronca, ad una grafica a “V” e ai fanali posteriori tondi.
La nuova “fuoriserie” Alfa Romeo può essere equipaggiata con un motore biturbo V6 da oltre 620 CV o in configurazione BEV da oltre 750hp. Le prestazioni sono eccellenti in entrambe le versioni. La velocità massima è di 333 km/h mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in meno di 3 secondi. Le sospensioni a doppio braccio con ammortizzatori attivi e il sollevatore dell’avantreno assicurano maneggevolezza e comfort. Il sistema frenante Alfa Romeo Brake-By-Wire e i freni carbo-ceramici di Brembo offrono prestazioni di alto livello.
Il telaio ad H in alluminio e la monoscocca in fibra di carbonio garantiscono rigidità e leggerezza. Sempre per garantire elevati doti di rigidezza e di sicurezza è stato ingegnerizzata una struttura del tetto in fibra di carbonio e alluminio con cerniere per fissare le porte a farfalla. Anche le cornici dei vetri sono in carbonio mentre il lunotto posteriore è in policarbonato.
La nuova “fuoriserie” sarà prodotta in soli 33 esemplari attraverso un programma dedicato che ha permesso ai clienti di sviluppare insieme al team di sviluppo Alfa Romeo elementi stilistici funzionali: prese d’aria, ruote, e anche il distintivo scudetto frontale. Ciò significa che non ci saranno al mondo mai due vetture identiche, rendendole di fatto capolavori “a quattro ruote”, che avranno l’ambizione di entrare di diritto nella storia di Alfa Romeo.
…e la storia continua!
www.scuderiadelportello.org
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